Ansia. Se dovessi riassumere la seconda stagione di My Mad Fat Diary con una parola, quella sarebbe ANSIA.

Visto che la stagione è finita a marzo, capirete da soli che ci ho messo un po’ a metabolizzarla (sì, dai, questa è la giustificazione ufficiale del perché questo post sta uscendo con soli due mesi di ritardo).

C’è un elemento che differenzia questa seconda stagione dalla prima in maniera eclatante: si ride di meno, molto di meno. D’accordo, un paio di momenti esilaranti ci sono stanti, ma proprio due in tutte e sei le puntate. Ma d’altra parte è un teen drama, cosa pretendi?, vi chiederete voi.

Già è un teen drama. d’accordo, ma quell’alternare pianti e risate che è stata la prima stagione era proprio quel plus che rendeva la serie un gioiellino, una cosa a parte rispetto alle serie dello stesso genere.

Riusciva ad affrontare i temi delicatissimi con una vena di ironia che riusciva a metterti non troppa angoscia addosso, nonostante ti emozionasse.

Invece in questa stagione no. Questa stagione è stata un pugno nello stomaco episodio dopo episodio.

Non per questo è stata meno bella, semplicemente ha perso quel quid che la rendeva speciale e diversa.

Ma prendiamo un pezzo alla volta e cerchiamo di capire.

Finn Nelson. Essere mitologico. Perché è veramente troppo perfetto.

E’ figo. E’ carino. E’ gentile. E’ comprensivo.

Dove sta l’inganno? Non esiste, secondo me.

Così era nella prima stagione, così è stato nella seconda, se non ancora peggio (nel senso buono del termine).

Rae Earl. La protagonista.

Capisco davvero che ha bisogno di aiuto, che è una persona spezzata, ma certi suoi comportamenti durante l’intera stagione non sono affatto da giustificare. Il suo egoismo ha toccato picchi belli alti ed è lei uno degli elementi che ha reso questa seconda season diversa dall’altra.

Il suo atteggiamento nei confronti di Finn, Chloe e soprattutto Archie è stato parecchio discutibile e un paio di madonne, da parte mia, se l’è prese senza colpo ferire.

Fai un po’ te, Rae.

Chloe. La rivelazione.

L’ho odiata per tutta la prima stagione. L’ho amata per tutta la seconda.

Quando si dice character developement, tra i vari esempi possiamo portare lei.

Molto più umana e fragile di quanto vorrebbe darci a bere. Pucci lei.

Non mi è piaciuto molto il personaggio di Liam. Poteva essere una spalla per Rae, invece l’ho trovato piuttosto negativo.

Fatemi ribadire il mio amore per Karim e Danny Two Hats. Di una tenerezza disarmante.

Una cosa mi ha fatto più male delle altre. Tix. Non mi va di starci troppo a parlarne, ho già pianto abbastanza.

Che dire in conclusione? I temi affrontati restano sempre ben saldi, se non addirittura analizzati più profondamente.

Non voglio dire che non mi sia piaciuta questa stagione, perché non è vero, sicuramente mi ha lasciato molt più l’amaro in bocca della prima.

Probabilmente il fatto che è ambientata durante l’anno scolastico, e sappiamo tutti bene quanto possa essere bastarda la gerarchia scolastica, ha inasprito i toni.

Al momento non so ancora se ci sarà una terza stagione, ma io ci spero tanto, curiosa di sapere cosa ci riserverà.

Categorized in:

Uncategorized,

Last Update: May 5, 2025